domenica 29 novembre 2009

Ogni tanto penso...

alle elementari,
alla maestra Papandrea,
alla Mamertina,
alla scuola di musica,
al Milan di Gullit e Van Basten
la 1° volta a Sant'Antonio a piedi,
alla mia comunione,
alla prima volta zio,
all'autobus,
ai treni,
alle parole dette,
alle parole non dette,
Penso a persone che mi sono vicine,
a chi lo è stato,
a chi mi ha teso la mano quando ero sul fondo,
a chi ha cercato di tirarmi su,
a chi ha mantenuto le promesse,
a chi non lo ha fatto,
a chi si è fidato di me,
a chi ancora continua a farlo,
Penso a chi è lontano,
a chi è cambiato,
a chi vorrebbe cambiare,
a chi se ne è andato,
a chi è partito, per poi ritornare,
a chi non ritornerà più
Penso a chi mi ha fatto sorridere,
chi ridere,
chi piangere,
chi mi ha abbracciato,
chi mi ha sopportato,
Penso quando stava crollando tutto,
quando è crollato tutto,
quando pensavo che non era possibile,
quando non credevo più a nulla,
Penso alle mie colpe,
ai miei difetti,
ai miei dolori,
ai miei giorni più bui,
alle mie paure,
Penso alla mia infanzia,
alle partite in strada,
agli allenamenti,
ai miei nonni,
ai mondiali dell' 82,
allla fisarmonica di Papà,
al bravo bianco,
agli esami della patente,
alla V° B meccanica,
al gol alla Duilia,
al Bar La Pergola,
ai miei 18 anni,
al matrimonio di mio fratello,
di mia sorella,
alla foto con Favero,
alla coppa di Carnevale,
ai tornei di Pallavolo,
al Grest dell'86,
alla vittoria dell'Aquila d'oro,
al Castoro,
Penso a quelle mani che mi stringono,
a quelle che mi hanno strette,
a quelle di mio padre,
a quelli che stringerò,
a quelli che non stringerò più,
Penso a tutti quei viaggi,
per divertirsi,
per un futuro migliore,
per lavoro,
per gioco,
per amore,
per speranza,
per dolore,
Penso a tutte quelle partenze,
agli arrivi,
Penso ai miei commilitoni,
alla prima partenza,
all'arrivo del treno,
alla prima licenza,
alla vespa special,
alle attese,
ai ritardi,
Penso al mio primo telefonino,
a chi continuera' a chiamarmi,
chi non lo fara' più,
alla 112 di mio padre,
all'alfa sud rosa,
al mio primo giorno di lavoro,
al mio primo 30,
ai tuffi dalla puntitta,
alla gita a Palermo,
alle Pasquette al Capo,
al rigore di Sheva,
a quello di Grosso,
a Skippy,
alle mie prime scarpe da calcio,
a Piero nel girello,
a Domenico nel passeggino,
Penso a,
Via Duca degli Abbruzzi,
Catania,
Roma,
Milano,
Firenze,
al mio zaino dell'Invicta,
al professore Fiumara,
ai falo',
alla capannina,
alla raffineria,
al karaoke di Locantro,
alla mia campagna,
alla bicicletta di mio padre,
a mia zia Rosa,
a mia nonna Nata,
al 7 Aprile del 2009,
alla banda musicale,
a Winny dei Pooh,
alla sciarpa di Kakà,
ad una lametta da barba,
ad una penna,
un paio di occhiali,
la Gazzetta del Sud,
la radiolina,
una sigaretta,
una mano sulla mia spalla,
uno sguardo,
Penso alle sirene dell'ambulanza,
l'odore di borotalco,
la pastina ,
una luce accesa,
il suono del mio campanello,
la fretta di arrivare a casa,
Penso,
ad un sms,
ad una firma,
ad un medico,
al Niguarda,
al freddo,
alla neve,
alla nebbia,
alla solitudine,
a mio cognato Stefano,
alla Malpensa,
ad un arrivederci,
ad un biglietto,
ad un ritardo,
ad un rifiuto,
ad una farfalla,
ad un'amico,
ad un addio,
a quello che ho visto,
a quello che non vedrò,
a quello che ho sentito,
a quello che non sentirò,
a quello che ho scritto,
a quello che non scriverò,
a quelli che hanno capito cosa ho pensato,
a quelli che non capiranno...